FaffinArtfolio § Alaska Time!

Noon Moon, Jake/Bella! Capitoli riveduti e corretti!

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Faffina
CAT_IMG Posted on 28/7/2010, 00:59




Noon Moon



CAPITOLO 1

La scelta


- Jake, io vorrei restare con te… -
- Resta, Bella, resta! Fallo per me. Edward non ti amerà mai quanto ti amo io. Lui ti farà solo soffrire, dovresti averlo capito ormai. - Jacob mi guardava implorante dal letto, non si era ancora ripreso dalle ferite infertegli dai vampiri neonati.
Il mio Jake era l’unico che ci avesse rimesso per causa mia.
Questo ed il fatto che ormai sapevo di amarlo mi rendeva molto difficile guardarlo in faccia.
Fece per alzarsi, con una smorfia mise giù la gamba sana ed allungò il braccio verso di me per prendermi la mano.
- Non andare, Bella, ti prego… -
Finalmente alzai la testa per guardarlo e in un attimo tutte le mie certezze si sbriciolarono. Gli leggevo la paura negli occhi scuri, sapeva che se me ne fossi andata sarebbe passato molto tempo senza che potesse rivedermi.
Era di nuovo il mio Jacob, quello che amavo e che mi amava. Non potevo spezzargli il cuore per l’ennesima volta, gli avrei fatto più male di tutti i vampiri del mondo.
In quell’istante presi la mia decisione, non l’avrei più fatto soffrire.
- Jake, non starai mai più male a causa mia, te lo prometto – sussurrai.
Lui non capì e si tirò a sedere sul letto con un’espressione confusa.
– Che dici? Bella guardami, cos’hai intenzione di fare? -
Jacob mi fissava senza sapere cosa pensare.
- Jake, non ce la faccio a lasciarti ora che so di amarti, non voglio più farti star male… Ho visto tutta la nostra vita insieme e la desidero, voglio restare con te e farti felice - dissi tutto d’un fiato.
La sua espressione era sempre più perplessa, non sapeva se fidarsi, era chiaro che aveva paura di soffrire di nuovo.
Per dagli la prova che non stavo mentendo mi inginocchiai accanto al suo letto e avvicinai il mio volto al suo.
“Baciami, Jacob!” sussurrai. “E questa volta non sarà l’ultima”
E per la prima volta dopo molte ore sorrisi. Il mio sorriso si rifletté sul suo volto, e senza lasciarmi tempo per replicare mi strinse a sé con il braccio sano e iniziò a baciarmi come se temesse di vedermi cambiare idea. Affondò la faccia nel mio collo e lo sentii inspirare, non gli sembrava ancora vero. Con un sospiro si staccò e fissò gli occhi scuri nei miei.
Chissà da quanto tempo aveva sperato un momento come questo.
“Non stai mentendo, vuoi davvero restare con me…” disse meravigliato. E finalmente sentii il suo corpo che si rilassava, anche se l’espressione incredula non era ancora del tutto scomparsa.
“Ti amo Bella, l’ho sempre saputo che siamo anime gemelle!” farfugliò ancora in preda all’emozione. Non aveva nessuna intenzione di lasciarmi andare, e quando feci per alzarmi dal letto mi strinse a sé ancora più forte.
“Jake, non posso fermarmi, sai benissimo che ho una cosa in sospeso da sistemare, non posso stare con te finché non chiarisco con Edward.” Ammisi.
Non potevo certo dire che la prospettiva di dover parlare ad Edward mi tranquillizzasse. Ma sapevo che era la cosa giusta da fare. Con Jacob la mia vita era completa, non dovevo sforzarmi di essere alla sua altezza o cambiare la mia natura, come invece mi succedeva con Edward. Mentre mi perdevo nelle mie riflessioni sentii il suo respiro farsi sempre più regolare e profondo, finché non capii che si era addormentato. Rimasi ancora un po’ ad osservarlo, mi è sempre piaciuto guardarlo dormire, ha sempre un’espressione soddisfatta e rilassata; il suo volto nella penombra poteva essere scambiato per quello di un bambino. Aveva un ombra di barba sulle guance e le labbra piene erano socchiuse…
Venni svegliata dal russare di Jacob. Ci eravamo addormentati entrambi. Cercai di scrollarmi di dosso il suo braccio, ma era troppo forte, anche nel sonno non sarei mai riuscita a spostarlo. Mi teneva stretta a sé, potevo sentire il suo corpo caldissimo attraverso i vestiti, non era una sensazione spiacevole, faceva ancora sufficientemente freddo.
Borbottò il mio nome nel sonno.
Fuori ormai era buio, Charlie sarebbe stato in pensiero, dovevo assolutamente tornare a casa. Mentre pensavo a come liberarmi senza svegliarlo, Jacob si ritrasse e si rannicchiò contro il bordo del letto. Ero di nuovo libera di muovermi. Raggiunsi la porta il più silenziosamente possibile.
Tornando a casa rimuginai su cosa dire ad Edward. Non mi si presentava una bella situazione, ma finalmente avevo preso una decisione ed era meglio così. Avevo già fatto soffrire abbastanza persone.
In quel momento mi ricordai di Alice, sicuramente Edward sapeva già tutto, infatti quando parcheggiai davanti a casa lui era già fermo sui gradini della veranda, sul suo volto un’espressione neutra. Perlomeno non sembrava arrabbiato.
Mi avvicinai in silenzio cercando le parole giuste, ma non esistono parole giuste in certe situazioni. Feci per aprire la bocca, ancora senza sapere come avrei esordito, ma lui mi bloccò. – Hai fatto la tua scelta Bella, non hai il dovere di giustificarti. E finché la tua scelta ricadrà su di lui, per te sarà come se io non fossi mai esistito. Addio Bella!-
Per un attimo mi invase tutta l’angoscia di molti mesi prima, quando in una situazione simile credetti che Edward mi stesse lasciando per sempre. Prima di riuscire a fermarmi mi ritrovai fra le sue braccia, aggrappata al suo petto marmoreo con Edward che mi accarezzava dolcemente i capelli.
Un gemito soffocato alle nostre spalle mi costrinse a voltarmi , incrocia lo sguardo di Jacob, uno sguardo che non avrei più dimenticato. Ero riuscita di nuovo a farlo star male.
Era pallido, aveva il labbro che tremava, ed un espressione di delusione più che di rabbia.
Poi mi ricordai che non avrebbe neanche dovuto essere lì, ma a letto, in attesa che tutte le fratture guarissero.
Stavo per arrabbiarmi ma decisi di lasciargli il tempo di spiegare. – Jacob, cosa ci fai qui? Carlisle ha detto che avresti dovuto restare a letto per un paio di giorni! –
Jacob mi ignorò e con voce rotta esclamò – Lo sapevo, lo sapevo che era stato solo un sogno. Quando mi sono svegliato tu non c’eri più. Che stupido, tu che lasci la sanguisuga per me?! Era troppo bello per essere vero! –
Si voltò, ed incurante delle bende che gli ricoprivano metà del corpo, corse nella foresta.
Edward mi tratteneva impedendomi di inseguirlo. Le sue braccia, che una volta mi sembravano un porto sicuro ora mi imprigionavano.
- Ti prego Edward, lasciami andare. Hai avuto la tua occasione ma sei riuscito a rovinare tutto, ora Jacob ha bisogno di me. –
- Non ci pensare neanche Bella, in quelle condizioni potrebbe perdere il controllo e metterti in pericolo - .
- No Edward, lui non mi farebbe mai del male – calcai apposta sulla parola “lui” e lo vidi irrigidirsi, mentre lasciava ricadere le braccia sui fianchi.
- Scusami Bella se non ho saputo approfittare della mia occasione. Sappi che se mai mi vorrai ancora io ci sarò. –
Si voltò e corse nella direzione opposta a quella di Jacob. Rimasi lì imbambolata.
Che cosa avevo combinato? Ero riuscita a spezzare due cuori in meno di cinque minuti. Sarebbe stato meglio se Victoria fosse riuscita nel suo intento.
Cercai di salvare il salvabile saltando sul pick up e ripartendo alla volta di La Push.
Charlie sarebbe stato in pensiero non trovandomi a casa una volta tornato da lavoro, così gli lasciai un messaggio in segreteria sperando avrebbe capito.
Già mi immaginavo la sua reazione soddisfatta una volta che gli avessi detto che Edward era uscito per sempre dalla mia vita.
A casa Jacob non c’era. Conoscendolo, il posto in cui avevo più possibilità di trovarlo era la spiaggia. Lasciai il pick up vicino a casa sua e mi avviai a piedi, un po’ per schiarirmi le idee e un po’ perché non volevo mi sentisse arrivare.
Era stata una giornata molto lunga che aveva cambiato completamente il senso della mia vita.
Fino a poche ore prima ero convinta che non sarei riuscita a vivere senza Edward, e che per me Jacob era solo un amico. Invece questa mattina con il suo bacio rovente era riuscito a sciogliere tutto ciò a cui mi ero saldamente aggrappata fino ad ora, permettendomi finalmente di vedere come stavano realmente le cose. Jacob mi era sempre stato accanto, non mi aveva mai abbandonata, aveva sempre trovato il modo per stare con me e farmi felice, anche andando contro alla sua stessa natura e alle leggi del branco. Aveva collaborato con i vampiri per salvarmi la vita, anche se così facendo aveva messo in pericolo la sua. Ed io non riuscivo che a fargli del male. Dovevo assolutamente fare qualcosa per fargli capire quanto era importante per me, ma soprattutto che ora ricambiavo i suoi sentimenti.
Sbucai sulla spiaggia, il sole era quasi completamente scomparso, ma anche in quella poca luce non mi fu difficile individuare una figura familiare seduta con le spalle contro il nostro tronco e la testa fra le mani. Mi avvicinai silenziosamente, ma mi sentì e si alzò per guardarmi. Aveva le guance umide e l’espressione seria. Non mi diede neanche il tempo di parlare, mi prese la mano – Scusa Bella, per come ho reagito, sono stato uno stupido, dovevo capirlo prima che avrei fatto la figura dell’idiota - sussurrò.
Lo guardai in faccia ma evitò il mio sguardo, era visibilmente imbarazzato.
- Jacob! Guardami. –
Anche se riluttante si costrinse ad abbassare lo sguardo verso di me.
- Jacob, non è stato un sogno, quelle cose le ho dette davvero, e le ho dette perché le pensavo. Edward se ne è andato. Quando ci hai visto gli stavo dicendo addio. –
Sgranò gli occhi incredulo – Mi stai dicendo che hai scelto me? –
- Si Jake, finalmente ho preso la mia decisione, e non cambierò… - non mi lasciò neanche finire la frase, che mi stava già abbracciando sollevandomi da terra.
- Jake! Mettimi giù non respiro! – sorrisi anche io e gli gettai le braccia al collo. Finalmente eravamo riusciti a chiarire tutto. Speravo non dovesse mai più soffrire per colpa mia.
Poi mi accorsi che il suo petto nudo non aveva più neanche una benda. Vide il mio sguardo accigliato ed alzò le spalle – Quando ho perso il controllo le ho fatte a pezzi per sbaglio. Ma ora sto bene, sono guarito ed è tutto merito tuo. – e mi regalò uno dei suoi sorrisi sinceri che mi scaldavano il cuore.
- Dal momento che ho avvisato Charlie che stasera avrei fatto tardi, non ho particolarmente fretta, e tu? – gli dissi in un orecchio.
- No, direi di no. – e mi sorrise malizioso. Si stese sulla sabbia fresca e mi tirò sopra di sé
– dove eravamo rimasti? – mi sussurrò. E cominciò a baciarmi dolcemente. Facendomi perdere completamente il senso del tempo. Quando mi rialzai per tornare a casa era già notte inoltrata e Jacob insistette per riaccompagnarmi. – Dì la verità, lo fai solo per scroccare un ultimo bacio – e gli sorrisi. Il viaggio verso Forks fu fin troppo breve, in un attimo eravamo già sotto casa mia.
Era incredibile come con Jacob tutto mi venisse spontaneo. Stare insieme era facile come respirare. Stavo per dirglielo ma non mi lasciò il tempo per parlare, aveva già incollato le labbra alle mie. Mi lasciai andare al suo bacio e gli gettai le braccia al collo. Jacob mi sollevò e mi tirò in braccio a sé senza staccare le labbra dalle mie.
Un rumore improvviso contro la portiera mi fece sobbalzare e sbattere la testa contro il tetto del pick up. Ci voltammo di scatto e scorgemmo il volto di mio padre che ci scrutava attraverso il finestrino. – PAPA’! COSA STAI FACENDO? – ero indignata. Mio padre però sembrava tranquillo, e Jacob di fianco a me ridacchiava.
- Tranquilla Bella, ho sentito arrivare il pick up ma non ti ho vista entrare e sono venuto a controllare… – e fece una risatina imbarazzata – …ciao Jacob. –
- Papà per favore, potresti tornare in casa? Arrivo subito. – sbuffai.
Sapevo che appena avessi messo piede in casa mi sarebbe toccato il tipico interrogatorio dell’ispettore Swan.
A malincuore salutai Jacob e mi avviai verso la porta. La testa di mio padre sbucò nel corridoio con un sorriso gigante sulle labbra. – Bella, c’è qualcosa di cui mi vuoi parlare? –
- No, grazie papà, sono stanca. Vado a dormire. –
- Ehm… Bella, lo sai che quel Cullen più ti sta lontano e meglio è, vero? –
Ok, aveva deciso di arrivarci per vie traverse. Ero già a metà della scala, ma mi voltai e lo guardai in faccia. – Papà, non ti preoccupare, non dovrai più vedermi con lui –
Mio padre non riuscì a trattenere un sospiro di sollievo, e visibilmente più allegro mi augurò la buonanotte.


Il primo capitolo su EFP lo trovate QUI

Edited by Faffina - 31/10/2010, 20:34
 
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Faffina
CAT_IMG Posted on 1/11/2010, 13:10




CAPITOLO 2

La Telefonata


Il giorno dopo Jacob si era rimesso completamente, e passò a prendermi nel tardo pomeriggio per portarmi a La Push. Ero un po’ ansiosa nel rivedere il branco di licantropi, non li avevo più incontrati dallo scontro con Victoria. Temevo ce l’avessero con me per aver messo in pericolo la vita di un loro fratello. Jake interpretò male il mio abbattimento e per cercare di tirarmi su il morale disse – Coraggio Bella, non dovremo neanche preoccuparci di fare l’annuncio ufficiale, il branco sa già che stiamo insieme, l’unico che non lo sa è Billy, ma lo capirà presto. – concluse ghignando.
Maledizione! Mi ero dimenticata che era anche la nostra prima uscita in pubblico come coppia! Avrei dovuto sopportare i commenti e le battutine dei licantropi.
Appena giungemmo in cima alla scogliera, dove si riuniva sempre il consiglio, la mia ansia sfumò, e mi sentii davvero a casa. Il grande falò, come la volta precedente rendeva la serata calda e accogliente, e la vicinanza con Jacob mi rassicurava del tutto. Al nostro arrivo tutto il branco si voltò a guardarci, e Sam volle stringermi personalmente la mano con un “benvenuta nel club, ragazza-lupo!” Billy entusiasta ci rivolse un grande sorriso e tra pacche sulle spalle e l’abbraccio di Emily mi sentii stupida per essermi preoccupata così tanto. In fondo quella ora era la mia nuova famiglia, e dovevo farci l’abitudine. Quella sera niente leggende intorno al fuoco, gli anziani volevano semplicemente farsi raccontare tutto della battaglia. Seth, ancora su di giri, si prese la sua parte di gloria raccontando come aveva fatto a pezzi Riley mentre Edward se la vedeva con Victoria. Al nome di Edward le teste di tutti si voltarono nella mia direzione, ma io rimasi impassibile a fissare le fiamme.
- Grazie Seth davvero, se non ci fossi stato tu per me sarebbe finita male. – dissi per spezzare la tensione. Seth si gonfiò d’orgoglio e dichiarò – E’ stato un piacere, Bella! –
Guardai verso Jacob e lo vidi imbronciato mi strinsi a lui e cercai di risollevargli il morale
– Dai Jake, ti prometto che potrai salvarmi la vita un’altra volta! –
Le risate del branco coprirono il suo ruggito di disappunto.


I giorni con Jacob passavano rapidamente, e grazie alle temperature miti, anche se non propriamente estive, passavamo molto tempo all’aperto, ormai ero sufficientemente capace di guidare una moto e potevamo permetterci lunghe uscite.
Solo ora mi rendevo conto di quanto mi avesse agitata e preoccupata la faccenda di victoria. Era come se mi fosse stato tolto un peso dal petto. Anche Jacob si era accorto del mio cambiamento, e non passava giorno senza che me lo facesse notare, per poi attribuirsene il merito. Non lo avrei mai ammesso davanti a lui, ma in cuor mio pensavo avesse ragione. Adesso che non c‘erano più vampiri nei pressi di La Push, Jacob aveva molto più tempo da passare con me.
Un pomeriggio eravamo stesi sul mio divano a guardare un po’ di televisione, o almeno quella era la scusa ufficiale per Charlie, che era in giardino a lavare la macchina. Jacob sbadigliò e si tirò su a sedere. – Ehi Bells, oggi Quil mi ha chiesto se avevamo voglia di raggiungerlo in spiaggia, c’è anche Claire. Ti va di venire? Così la conosceresti. –
L’idea che Quil avesse avuto l’imprinting con una bambina di solo due anni non mi era mai andata giù, ma Jake mi aveva assicurato che Claire non avrebbe potuto avere un fratello maggiore migliore di Quil.
Accettai di buon grado di andare a La Push, la spiaggia aveva sempre esercitato un certo fascino su di me. Forse perché mi ricordava tanti momenti passati con Jacob. Anche lui aveva l’abitudine di rifugiarsi lì per calmarsi. Ultimamente però non ne aveva più avuto bisogno. Le cose fra noi andavano molto bene, anche se non ci eravamo ancora sbilanciati più di tanto. Soprattutto io, dopo tutto quello che avevo passato ero un po’ restia a lasciarmi andare. Ma Jacob non sembrava avere fretta, a lui bastava che fossi felice.
Appena arrivammo alla spiaggia Quil ci corse incontro portando la bambina sulle spalle. Claire lo teneva per i capelli e rideva come una matta. Io lanciai un occhiata a Jacob, in effetti aveva ragione riguardo all’imprinting. La giornata trascorse tranquilla, Claire era una bambina adorabile, e Quil fin troppo iperprottettivo. Io e Jake ci buttammo nell’acqua fredda ridendo e spruzzandoci come due bambini. Quando le mie labbra iniziarono a diventare blu dal freddo, mi prese in braccio e mi riportò sulla spiaggia, non mi lasciò andare finché non fui completamente asciutta, e con i suoi quarantadue gradi non ci volle molto.
Quil se n’era appena andato, per riportare a casa Claire, così finalmente rimanemmo soli.
Guardai Jacob e lo vidi insolitamente pensieroso, con lo sguardo puntato all’orizzonte, dove il sole era quasi del tutto scomparso. Era seduto sulla sabbia vicino alla riva, i capelli ancora umidi gli ricadevano sugli occhi. Glieli spostai per vederlo in volto. – Ehi Jake, tutto bene? - . Lui si riscosse e mi sorrise. – Certo Bella, pensavo a oggi, è tutto così perfetto, non trovi anche tu? Come la quiete prima della tempesta. Non so se ci hai fatto caso, ma da quando sei entrata nella mia vita, non c’è più stato un momento tranquillo per me. –
Mi sorrise e mi prese la mano per farmi sedere accanto a lui. In effetti aveva ragione, scoprire di essere un licantropo e rischiare la vita contro un gruppo di vampiri non si poteva certo definire un’ attività tranquilla!
- Io l’ho sempre detto che attiri le disgrazie, Bella! Però non posso negare che mi piaccia lo sviluppo che hanno preso le cose… - e si chinò su di me per baciarmi. Come accadeva sempre tutte le volte che Jake mi baciava, mi lasciai andare completamente, lascia che fosse il mio corpo a parlare per me. Mi ritrovai stesa sulla sabbia fresca, che creava un piacevole contrasto con il calore di Jacob. Anche attraverso i vestiti lo sentivo bruciare. Si era sdraiato sopra di me stando ben attento a non schiacciarmi ed aveva affondato il viso nel mio collo. Le sue labbra lasciavano una traccia infuocata che mi riempiva di brividi d’eccitazione. Con un sospiro si buttò di nuovo sulle mie labbra e riprese a baciarmi sempre con più passione. Mi afferrò per un fianco e mi stinse ancor di più a sé. Sussultai quando la sua mano raggiunse la pelle nuda dei miei fianchi. Sentii che stavo per perdere il controllo e inconsciamente mi ritrassi. Jake se ne accorse subito e senza parlare rotolò sulla sabbia di fianco a me. Lo squadrai, la luce calda del tramonto accentuava il colorito ramato della sua pelle, anche i lineamenti sembravano più morbidi, nonostante l’espressione seria.
- Ehm, è tardi, forse è meglio se mi riporti a casa da Charlie… - provai a dire, spezzando il muro di silenzio.
- Certo Bella, andiamo. - Raccolse la roba e si diresse a grandi passi verso la macchina, dovetti correre per stargli dietro. Per tutto il ritorno a casa continuai a chiedermi cos’avessi combinato questa volta.
Arrivati sotto casa mia Jacob mi salutò velocemente e ripartì subito per La Push.
Quella notte dormii male, e mi svegliai stanca ed arrabbiata. Balzai giù dal letto intenzionata ad andare a La Push e chiarire ogni cosa. Non mi piaceva lasciare nulla in sospeso. Borbottai un saluto a Charlie ed uscii rapidamente.
Jacob era in garage, che lavorava alla sua macchina, quando lo raggiunsi mi guardò in faccia e si rabbuiò.
Mi piantai davanti a lui con le mai sui fianchi. – Senti Jacob, noi dobbiamo parlare. –
Il suo volto, se possibile, si oscurò ancora di più. – Hai ragione Bella, sono stato uno stupido, avrei dovuto scusarmi ieri. –
La sua reazione mi spiazzò e ci volle qualche secondo prima che riuscissi a formulare una frase.
– Veramente IO ero venuta qui per scusarmi, e di grazia, quale sarebbe la tua colpa? -
- Ehm… non so se l’hai notato ma ieri mi sono fatto un po’ prendere da…mmh… l’entusiasmo e sono stato un po’ impulsivo… non volevo metterti fretta Bella, sono pronto ad aspettare tutto il tempo di cui avrai bisogno… - ed abbassò lo sguardo imbarazzato.
Scoppiai a ridere, ora mi sentivo più leggera, e poi c’era un che di buffo nel vedere un licantropo intimidito… La mia risata sorprese Jacob, che rialzò la testa perplesso.
- Veramente Jake sono io che dovrei scusarmi per ieri, non so cosa mi ha preso, ma non preoccuparti, è tutto a posto - .
Quando tornai a casa quella sera, Charlie mi aspettava sulla porta con un’espressione tra il preoccupato e il colpevole. – Ehm, Bells, ha chiamato Alice…di nuovo… dice che è piuttosto urgente… -
Il mio cuore perse un battito al nome di Alice, ed iniziò a battere a velocità allarmante subito dopo. Se Alice aveva così fretta di contattarmi probabilmente non era nulla di buono. Il mio pensiero volò subito ad Edward, e a cosa potesse essergli successo.
- Papà, quando ti ha chiamato Alice, precisamente? – Ok, dovevo mantenere la calma. Fai finta di niente, Bella, sorridi. Ma più che altro mi uscì una smorfia, che dovette spaventare ancora di più Charlie. – Più o meno stamattina…e ieri mattina… -
Non volevo sapere altro, mi fiondai in camera mia e chiamai Alice sul cellulare. Rispose subito senza lasciargli neanche il tempo di squillare. – La sua voce (quanto mi era mancata) era agitata, e pronunciava le parole talmente in fretta che faticavo a starle dietro.
Parlava di una visione, di un pericolo imminente che non avevamo considerato.
- Alice, non ti seguo, potresti spiegarmi tutto dall’inizio? -



Il secondo capitolo su EFP lo trovate QUI
 
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Faffina
CAT_IMG Posted on 6/11/2010, 13:46




CAPITOLO 3

Disperazione


Dall’altra parte sentii Alice fare un profondo sospiro e ricominciare più lentamente:
- Bella, ieri mattina ho avuto una visione che ti riguarda, è per quello che ho cercato di contattarti immediatamente, ma tu non mi hai più richiamata. –
- Scusa Alice, ma Charlie… -
Non mi lasciò continuare e riprese, sempre più agitata – Ho visto Jane, riferire ad Aro del nostro ultimo incontro, ed Aro ha reagito in modo strano, sembrava che qualcosa l’avesse turbato ma non ha voluto darle spiegazioni.
- Bè, non mi sembra così allarmante…- Il silenzio dall’altra parte mi raggelò. – C’è dell’altro vero? -
Alice esitò prima di parlare – Stanno venendo qui, Bella. Ma non succederà subito, abbiamo ancora un po’ di tempo. Anche loro hanno deciso di aspettare. –
- Cosa? E perché? – nonostante l’idea che i Volturi avessero deciso di tornare a farci visita così presto mi terrorizzasse, continuavo a non capire perché avessero deciso di aspettare.
- Non lo so, Bella, all’improvviso la visione è sparita. Appena saprò qualcosa di nuovo te lo farò sapere… oh…Edward sta per tornare, devo riattaccare. –
Rimasi per qualche secondo con la cornetta muta ancora attaccata all’orecchio. Ancora non riuscivo a crederci. Ora che finalmente tutto stava andando bene, ero di nuovo l’obbiettivo di un clan di vampiri. E non vampiri qualsiasi.
Era finita. I Volturi avrebbero potuto distruggermi in un attimo, e con me anche chiunque avesse cercato di proteggermi. Non potevo permetterlo. Sapevo come avrei potuto evitare tutto questo, la soluzione era a portata di mano, dovevo solo trovare il coraggio di decidermi e nessuno sarebbe morto per colpa mia. Certo, avrei spezzato il cuore di Jacob, quando finalmente credeva di avermi, mi avrebbe persa per sempre. E Charlie, Reneé come avrei fatto con loro?
Non sapevo decidermi, ma in fondo Alice aveva detto che c’era ancora tempo. Non avrei dovuto decidere subito. Avrei aspettato ancora un po’. Prima volevo godermi fino in fondo tutto quello che avevo.

Il giorno dopo avevo in programma di vedermi con Jake nel pomeriggio. A lui non avrei detto niente della chiamata di Alice, né del mio folle progetto, sapevo che mi amava troppo e che non me l’avrebbe mai permesso. Piuttosto avrebbe preferito mettere a rischio la sua vita ancora una volta.
Avevo proposto a Jake di passare un week end intero da soli, ed ovviamente non se l’era fatto ripetere due volte, ripescando una vecchia tenda che era di Billy quando faceva lunghe gite di pesca con i suoi amici.
A Charlie dissi che Alice mi aveva chiamata per invitarmi alla sua festa di compleanno, e che sarei rimasta a dormire nella sua nuova casa, per non dover tornare a casa a notte fonda. Mi ci volle un po’ per convincerlo che rivederla non mi avrebbe fatto male e che Edward era fuori città, ma alla fine ottenni il permesso per andare.
Era la prima volta che io e Jacob passavamo la notte insieme, ed ero un po’ nervosa al pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere.
Presi il pick up per non far insospettire Charlie, ma dopo pochi chilometri, vicino al confine con La Push, trovai Jacob che mi aspettava a cavallo della sua moto nera. Non era tanto male viaggiare così, quando non ero io a guidare. Jake sfrecciava sicuro per le strade di La Push, i suoi nuovi sensi da lupo ci assicuravano di non andare a sbattere da nessuna parte. Stranamente indossava una felpa, dal momento che non soffriva più il freddo, era solo un modo per non attirare l’attenzione.
Eravamo diretti ad una piccola radura nella foresta non molto lontano da casa. Avevamo deciso di non allontanarci molto, e poi Jake aveva trovato quel posto durante una delle sue corse con il branco, e mi aveva assicurato che era perfetto. Per gli standard di Forks la giornata era splendida, il sole aveva finalmente sconfitto le nubi. Il bello di stare con un licantropo era che non dovevamo evitare la luce del sole. Mi tenevo stretta ai suoi fianchi e inspiravo il suo odore con la guancia posata sulla schiena calda.
Il viaggio durò fin troppo poco, ero ancora abbracciata a lui quando accostò la moto sul bordo della radura.
- Ehm… Bella, non che mi dispiaccia stare così, ma siamo arrivati…- Dal tono capii che sorrideva, ed era anche abbastanza compiaciuto.
Scesi dalla moto e rimasi incantata, la radura era stupenda, non somigliava a quella che avevo trovato con Edward, e questo non poteva che essere un bene. Non era così perfetta e curata, anzi, era selvaggia e mi ricordava di più Jacob. Non era perfettamente circolare, ma irregolare, con folti cespugli su tutti i lati, che la nascondevano alla vista, ed un gruppetto di alberi secolari da un lato. Al posto di semplici fili d’erba cresceva fitto del trifoglio, che mi arrivava quasi alle caviglie e sembrava un soffice tappeto.
Guardai Jacob che aveva già iniziato a montare la tenda con gesti rapidi e sicuri.
- Sai Bella, è da tanto che non uso più una tenda per dormire all’aperto - ghignò Jacob. Ovviamente i licantropi non temevano né il freddo né l’umidità, ma io sì, infatti iniziai a rabbrividire. Jacob attento come sempre se ne accorse e accese un fuoco al centro dello spiazzo.
- Così teniamo lontani anche gli animali…- ridacchiò.
Era chiaramente di buon umore, probabilmente vedeva realizzarsi un sogno nel passare una notte da solo con me. Nonostante fosse estate, quando scese il buio arrivò anche il freddo, ma con Jacob accanto non dovevo preoccuparmi, seduta in terra davanti a lui, mi teneva fra le braccia e mi cullava dolcemente.
- Sai che non avrei mai e poi mai immaginato di arrivare fin qui con te?- mi sussurrò.
- Hai ragione Jake, e pensare che durante il periodo in cui hai aggiustato le moto e mi hai insegnato ad usarla – evitai accuratamente di pronunciare il nome di Edward - io non facevo altro che mettere dei paletti fra noi.
- Sì, e io facevo di tutto per abbatterli – rise Jacob.
Mi voltai per guardarlo in faccia e vidi i suoi occhi scuri brillare per l’emozione, non l’avevo mai visto con quell’espressione incondizionatamente felice. Sapere che era per merito mio che Jacob si sentiva così mi fece capire di aver fatto la scelta giusta. Anche se di lì a poco sarebbe finito tutto. Cercai di concentrarmi solo su di noi. Non ci restava molto tempo da passare assieme, e io avevo promesso a me stessa che prima di allora avrei provato tutto ciò che di bello mi poteva offrire la vita. A partire da quella sera stessa.
Mi sporsi verso di lui ed iniziai a baciarlo dolcemente, facendo scivolare le mie mani sotto la sua maglietta, sul suo petto e sulle spalle. Premetti il mio corpo al suo sperando che capisse le mie intenzioni e mi facilitasse il compito, io non sapevo neppure da dove iniziare. Non ero sicura che fosse finalmente arrivato il momento giusto, ma il tempo per me scarseggiava, non potevo permettermi di aspettare ancora. Jake rispose ai miei baci, e mi afferrò per la vita tirandomi sopra di sé. Gli sfilai la maglietta, baciando il suo petto nudo. Non era la prima volta, ma quella sera assunse un significato diverso. Le mani di Jacob tremavano, mentre faceva lo stesso con me. Mi adagiò sulle coperte che avevamo preso per dormire e riprese a baciarmi, partendo dall’orecchio e scendendo per il collo. Quando sentii una delle sue mani bollenti che cercava di sfilarmi i pantaloncini mi irrigidii. Fu un attimo, ma Jake mi conosceva troppo bene per non accorgersene, ed infatti si fermò.
- Bella, è chiaro che non sei ancora pronta. Voglio che tu ne sia sicura. Non devi farlo per me, io posso aspettare. –
“Ma io no” pensai. Ma non osai dirlo a voce alta. Jacob mi abbracciò, comprensivo come al solito, e mi tenne così, in silenzio, finché le mie palpebre si fecero sempre più pesanti, e senza accorgermene scivolai nel sonno. Quando mi svegliai era notte fonda, mi accorsi di essere dentro la tenda e che fuori il fuoco si stava spegnendo, ma con Jacob al mio fianco non dovevo temere né il freddo né gli animali. In più ero avvolta in vari strati di coperte che mi stavano facendo sudare… per certe cose Jake era persino più apprensivo di mio padre. Come se potessi prendere freddo, con lui accanto!
Quando mi svegliai la mattina dopo, ero sola. Uscii dalla tenda e lo chiamai.
– Sono qui Bella – e il suo volto accigliato sbucò dalla vegetazione – mi sono trasformato per parlare con Sam, hanno fiutato una traccia fresca vicino a La Push e la stanno seguendo. Devo riportarti subito indietro, non so ancora per quanto riuscirò a tenerti fuori dai guai – aggiunse con un ghigno. Mi raggelai pensando ai Volturi, ma no, era ancora troppo presto, ed Alice mi avrebbe avvisata.
Aveva appena finito di parlare quando, una sagoma così veloce da apparire sfuocata, sbucò dal nulla e si gettò su Jake buttandolo a terra. Feci appena in tempo a vedere i denti affilati del vampiro che gli si chiudevano su una spalla, prima che riuscisse a scrollarselo di dosso e a trasformarsi.

 
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