FaffinArtfolio § Alaska Time!

Day Before Wedding

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Faffina
CAT_IMG Posted on 27/7/2010, 23:14




E' la vigilia del matrimonio ed Edward è a caccia. Jacob torna dopo il tempo passato da lupo... Cosa succederà fra i due? La scelta di Bella cambierà?
ONE SHOT o sarebbe meglio dire ONE HOT



THE DAY BEFORE WEDDING



E' incredibile come voli il tempo quando vuoi che rallenti. Era la vigilia delle mie nozze e ancora una parte del mio cuore si opponeva fermamente a quello che stavo per fare. Se avessi dato ascolto al cervello, a quella parte di cuore e a tutta la mia famiglia avrei dovuto dire basta, non è quello che voglio, non sono pronta, diciannove anni sono pochi per diventare moglie...
Che buffa parola, non avrei mai pensato di doverla associare a me, non subito almeno. Una moglie dovrebbe essere responsabile, gentile, matura...
Io non mi sentivo niente di tutto ciò mentre mi avviavo a diventare la Signora Cullen. Ed oltre all'ansia delle nozze, dopo la luna di miele mi aspettava un più o meno desiderato passaggio all'immortalità.
Ma il problema più urgente l'avevo davanti.
Jacob Black dopo settimane di latitanza era tornato. In piedi nella mia cucina, con le mani sui fianchi, era tornato per vedere me.
Mi avvicinai abbastanza da riuscire a sentire il suo odore, non era cambiato, anzi dopo tanto tempo da lupo l'odore di muschio, legno e bosco era ancora più forte.
Aveva chinato leggermente la testa per fissarmi con quegli occhi scuri che mi facevano tremare dentro. Nessuno dei due disse una parola per tantissimo tempo, i nostri sguardi parlavano abbastanza e dicevano tutto ciò che non saremmo mai riusciti ad esprimere a voce.
Dopo un po' feci fatica a sostenere il suo sguardo, quella muta supplica. Solo quando le mie lacrime me lo nascosero alla vista si decise a dire qualcosa.
Che non migliorò la situazione - Bells, perché continui a farti del male? Lo sai che non sarà mai la scelta giusta. - Si avvicinò e mi prese il viso fra le mani. Una parte di me aveva paura che mi baciasse, l'altra metà lo desiderava.
Scossi la testa per fargli capire che stavo facendo la cosa giusta, che volevo sposarmi.
Rise, una risata amara che mi scosse più che se si fosse messo a piangere.
- Bella, non sei proprio il ritratto della felicità. Non sei mai stata brava a mentire. - sussurrò ad un centimetro dal mio viso.
Trattenni il respiro in attesa di ciò che sarebbe successo e rischiai di mettermi a piangere di nuovo quando con uno scatto brusco distolse lo sguardo dal mio e si raddrizzò. Senza lasciarmi tempo di parlare mi afferrò un polso con la sua mano bollente e mi trascinò con sé all'aperto. - Vieni! - mi disse.
Le mie proteste furono troppo deboli per venir prese sul serio.
- Voglio passare un ultimo giorno con te prima che... - la sua voce si ruppe prima che riuscisse a finire la frase, ma non aveva bisogno di aggiungere altro, sapevo fin troppo bene cosa voleva dire.
Edward e la sua famiglia, la mia futura famiglia, erano a caccia, non sapevo dove, ma sarebbero tornati in tempo per domani.
Alice aveva abbandonato a malincuore i preparativi per il matrimonio, ma aveva bisogno di una pausa.
Jacob probabilmente aveva capito che non c'erano vampiri nei paraggi, anche se ero sicura che non gli avrebbero comunque impedito di portare a termine il suo piano.
La sua moto nera era ferma davanti a casa mia. Salì agile ed attese che facessi lo stesso. Una debole ombra dell'incoscienza che avevamo sperimentato insieme tornò ad unirci, sembrava quasi aver recuperato il buon umore quando accese il motore con un rombo. Era impossibile resistere al suo sorriso contagioso, anche se sapevo che probabilmente era l'ultima volta che l'avrei visto con quell'espressione.
Sfrecciammo lungo le vie di Forks e poi abbandonammo la strada principale per inoltrarci nel bosco, lungo poco più di un sentiero sterrato. I suoi capelli sciolti mi solleticavano il viso mentre mi appoggiavo alla sua schiena per ripararmi dal vento. Era una bella sensazione, sentivo l'adrenalina che dopo tanto tempo tornava a scorrermi nelle vene, peccato che io non sapessi guidare così una moto, se fosse stato un giorno come un altro gli avrei chiesto di ricominciare ad insegnarmi.
Ma mi bastò guardare la sua espressione quando ci fermammo per ricordare che non era un giorno come un altro. Sotto l'espressione allegra, i suoi occhi sembrava mi stessero dicendo addio. Faticai a sostenere il suo sguardo familiare, sentii la sua mano che cercava la mia e gliela strinsi. Eravamo in cima ad un promontorio, ai nostri piedi si apriva un salto di diverse decine di metri e poi solo mare, mare a perdita d'occhio. La luce del sole che filtrava fra le nuvole non riusciva a far brillare quella distesa d'acqua grigia.
- Ti amo... - sussurrò, cercando i miei occhi. Il suo sguardo disarmante mi fece tremare le parole in gola.
- Anche io ti amo. - come potevo negarglielo a quel punto? Non potevo negargli la verità, ma questo non bastava a cambiare le cose.
- Scusami Bella - mi prese il viso tra le mani e mi baciò.
Era la terza volta che baciavo Jake, forse c'era davvero qualcosa di sbagliato in me.
Ma in quella situazione, così lontana dal tempo e dalla realtà mi lasciai andare, lo stinsi a me premendo ancora più forte le labbra sulle sue. Gli sfuggì un gemito di sorpresa e mi attirò verso di sé, le sue mani bollenti si insinuarono sotto la mia maglietta, sollevandola. Ma quel contatto non mi bastava più, volevo assorbire tutto il suo calore, volevo che sciogliesse il ghiaccio che avevo dentro. Sentii il mio corpo prendere il sopravvento e le mie mani iniziarono ad esplorarlo centimetro per centimetro. Percorsi le spalle ampie e forti, le linee dei fianchi, la curva della schiena. Quando la maglietta iniziò ad ostacolarmi gliela sfilai, la sua espressione incredula non riusciva a mascherare la gioia dei suoi occhi. Mi allontanai di un passo per ammirare la sua pelle bronzea, l'ombra dei capelli sul viso e sul collo e i giochi di luce e ombra che creava il sole con i suoi muscoli. Sarei rimasta ore a guadarlo, ma non era quello che volevo in quel momento.
Lo capì, si avvicinò e mi stese sull'erba, mi aiutò a liberarmi della maglietta e finalmente potei sentire tutto il calore del suo corpo contro il mio. Non eravamo mai stati così vicini, pelle contro pelle. Potevo sentire il suo cuore battere all'impazzata contro il mio petto e le sue mani che lente, quasi timide mi sfioravano la pelle nuda. Lo circondai con le gambe e lo strinsi a me, volevo diventare tutt'uno con lui.
- Jake... - la mia coscienza provò ad opporsi debolmente.
- Bella... - e mi chiuse la bocca con un bacio. Sentii il suo corpo rispondere, ero sicura che l'istinto animale avesse preso il sopravvento, i baci divennero più intensi, selvaggi. Non avevo né la forza né la voglia per oppormi.
Il corpo di Jacob premeva completamente contro il mio, si sosteneva sulle braccia per non schiacciarmi ed il suo fiato caldo contro il mio orecchio mi procurava brividi di piacere. Iniziò a mordicchiarmi il collo mentre le sue mani infuocate mi liberavano dai jeans. Sapevo che a quel punto non sarei più riuscita a fermarmi. Chiusi gli occhi e mi lasciai guidare dall'istinto, chiusi fuori la parte della mia mente destinata alla razionalità, le sensazioni presero il sopravvento ed iniziai a muovermi ritmicamente sotto di lui.
Lo sentii gemere prima di irrigidirsi e si staccarsi da me. - Io...io ho paura di perdere il controllo... Potrei farti male... -
Non gli risposi a parole, ma lo riattirai verso di me e ripesi da dove le nostre labbra si erano interrotte.
La mia pelle nuda sfregava contro i suoi pantaloncini, ebbe un brivido quando lentamente gli feci scivolare l'elastico lungo i fianchi. Adesso sì che era tutto perfetto, il suo calore era ovunque, mi avvolgeva completamente, avrei voluto conservarne un po' per il futuro.
Mentre diventavamo una cosa sola non sentii dolore, ma solo le onde sugli scogli, in lontananza, che seguivano il nostro ritmo. Non avevo più dubbi che Jacob fosse la mia anima gemella, ma in un mondo come il nostro non era abbastanza.
Non avevo mai avuto scelta, il mio destino ha preso una strada diversa il giorno in cui ho visto Edward.
Senza una parola tornammo a Forks. Fermò la moto davanti a casa mia, mi prese il volto tra le mani e mi fissò. I suoi occhi erano colmi di tristezza e non riuscì a mantenere salda la voce mentre diceva - E' un addio, vero? - Mi diede le spalle, ma feci in tempo a vedere una lacrima scivolargli sulla guancia. Senza voltarsi continuò a parlare ed ogni parola per me era una coltellata al cuore - Sappi che ti spetterò sempre, per me non cambierà mai niente, avrai sempre un'alterativa. -
Ma l'indomani sarei diventata la signora Cullen, e tutto sarebbe cambiato.
Per sempre.
 
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