| Faffina |
| | Lettrici adorate, sono lieta di presentarvi la seconda puntata della serie ^^ spero che sarà gradita! Non credo ci sia bisogno di introduzioni..munitevi di ghiaccio o ventilatori ed... ecco a voi: In tenda con Jacob Black - Buonanotte Jacob - sentii Edward sussurrava nell’oscurità – goditi il momento… - Strinsi più forte Bella, lo spazio all’interno del sacco a pelo era angusto, e il suo corpo aderiva perfettamente al mio. Sarebbe stato difficile riuscire a prendere sonno quando solo due strati di stoffa ci dividevano. - Non intendevo in senso letterale! – ringhiò Edward in risposta all’immagine che mi si era formata nella mente. Stupidi pensieri, perché non riuscivo a controllarli? Il succhiasangue si mise a canticchiare a bocca chiusa ed io feci lo stesso nella mia testa nel tentativo di soffocare i miei pensieri. Sarebbe stata una notte molto lunga. Bella si mosse nel sonno e girandosi verso di me, il suo respiro caldo incontrava il mio, e pur senza aprire gli occhi sapevo che la vicinanza fra i nostri volti era minima. Proprio mentre stavo scivolando anch’io nel sonno, la sentii mormorare – Il mio Jacob… - La tempesta era passata, e l’unico suono nella tenda erano i nostri respiri e il battito accelerato dei nostri cuori. La sanguisuga in un angolo fissava altrove, immobile come una statua. Abbassai lo sguardo sul volto di Bella appena in tempo per vedere il suo volto avvicinarsi al mio e le labbra dischiudersi. Senza la possibilità di reagire lasciai che la sua bocca morbida si posasse sulla mia, e le mani esplorassero il mio corpo nell’oscurità. Mi lasciai sfuggire un sospiro quando raggiunsero il cavallo dei miei pantaloni. Edward non muoveva un muscolo, sembrava una statua di cera, bianco contro il tessuto scuro della tenda. Risposi al bacio con passione, afferrandola per la vita e tirandola su di me. Le nostre gambe e il sacco a pelo formavano un groviglio inestricabile. Sentii il suo respiro accelerare, e le sue mani scorrere tra i miei capelli, fermandosi sulla nuca per attirarmi ancora di più a sé. Con l’intraprendenza dovuta probabilmente alla consapevolezza di essere in un sogno lasciai la presa sui suoi fianchi per esplorare il suo corpo morbido e liscio. La pelle era tiepida sotto il maglione pesante, e la sentii fremere al mio tocco infuocato. La mia eccitazione crebbe a vista d’occhio quando iniziò a muoversi leggera e sexy su di me. Intravidi il suo sorriso malizioso nell’oscurità, mentre si mordicchiava un labbro, ammiccando e le sue mani giocherellavano con il primo bottone dei miei jeans. Un suono improvviso mi risvegliò di soprassalto, ed aprii gli occhi appena in tempo per vedere la cerniera della tenda richiudersi con uno strattone. Bella fra le mie braccia continuava a dormire indisturbata, senza accorgersi dei passi di Edward che si allontanavano di corsa nella neve, deciso a mettere la maggior distanza possibile tra sé e la tenda. Oh merda… Vuoi vedere che la sanguisuga mi ha letto nel pensiero anche mentre dormivo? Cercai di immaginare la faccia del vampiro che scrutava nei miei sogni… Se non fosse stato così imbarazzante, sarebbe stato terribilmente divertente. Di altrettanto imbarazzante c’era l’erezione, naturale conseguenza del sogno, che non accennava a passare. Cercai di allontanarmi leggermente da Bella, senza svegliarla, il suo seno morbido contro il mio petto non mi aiutava di certo. Controllai il respiro, cercando di riportare il cuore ad un ritmo normale, ma l’immagine di lei sopra di me, calda e sensuale non voleva abbandonarmi. Borbottò nel sonno, facendosi più vicina e strofinando il naso contro il mio collo. Calma Jacob, calma. So che puoi farcela, devi solo allontanarti piano… ecco, così… Mi feci ancora più indietro, per quanto lo permettesse lo spazio esiguo del sacco a pelo. Mossa sbagliata. La mano ferita che teneva appoggiata sul mio petto scivolò e atterrò sul fondo della tenda strappandole un gemito. Aprì gli occhi di scatto, disorientata e confusa, dal trovarsi fra le mie braccia, poi pian piano la consapevolezza si fece strada nei suoi occhi. Si alzò su un gomito, percependo l’assenza di Edward nonostante il buio. – Lui dov’è? - disse, la voce ancora impastata dal sonno. Ma non ricevette risposta, non avevo ancora elaborato una scusa valida per la sua assenza, e il mio sguardo vagava incerto fra le pareti della tenda. - Dimmi la verità, avete litigato? – indagò prendendomi il volto fra le mai e costringendomi a guardarla. Il mio corpo era ancora troppo sollecitato perché riuscissi a rimanere lucido in una situazione del genere, e balbettai una risposta vaga. - Jacob Black, voglio sapere cosa è successo! – insistette appoggiandosi al mio petto senza staccare gli occhi dai miei. - E’…ehm…uscito a fare una passeggiata… - borbottai abbassando lo sguardo ed incontrando la scollatura del suo maglione. Sperai che non si accorgesse della mia eccitazione e del rosso acceso che mi colorava le guance. - Sei un bugiardo! Ma io ti farò parlare! – esclamò buttandosi di peso su di me e iniziando a darmi pizzicotti dappertutto. Io ridevo e stavo al gioco solo per il gusto di sentire le sue mani su di me, entrambi sapevamo che con i suoi pizzichi non mi avrebbero fatto alcun male.
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